domenica 1 agosto 2010

GAGOLLO



16 Luglio 2010

Bergeggi, Zona Torre del Mare, sulla spiaggia
Da Savona, direzione Spotorno, prima della costruzione dirupata sul mare per la quale (aggiungiamo noi) il comune di Bergeggi potrebbe approvare i progetti di ristrutturazione di alto livello (non appartamenti fronte mare per intenderci) che i proprietari hanno da tempo proposto.

Telefoni 340.995943 - 3482605503
Ci siamo stati alla SERA
Camere NO, ma si può dormire in riva al mare

Abbiamo dato delle coordinate, delle indicazioni per raggiungere un posto che ora c’è, ma che fra qualche settimana potrebbe non esserci più, non è un ristorante, non è uno stabilimento balneare, è una baracca sulla spiaggia, indicata dal cartello in foto, dove si mangia, la dicitura esatta è “Ittiturismo, peascaturismo, cucina ittica, solo pesce fresco e nostrano”.

Arrivi e scegli il tuo tavolo, ancora accatastato, lo apri, prendi le relative sedie, prendi i piatti, chiedi il vino (qualche buona bottiglia in carta si trova), noi abbiamo preso un piacevolissimo e sapido vermentino dei Colli di Luni e ti siedi sulla spiaggia, dimenticavo, dai anche un nome di pesce al tuo tavolo, in maniera tale da far si che la cameriera, che porterà quello che hai ordinato, possa, gridando il tuo nome, individuarti (il posto è un po’ buio) e consegnartelo.

Aspettando potrai servirti a volontà di piacevoli olive denocciolate, oppure farti un bagno come aperitivo; unico neo della spartana tavola i bicchieri di plastica, puoi portarli di vetro da casa, oppure, insistendo un po’, qualche “gottu” si trova.

Cominciamo con gli antipasti, gamberi freschi non gamberoni ma di bella misura, buoni e pescati (tutto è pescato dalla barca del Gagollo, puoi anche andare a pesca insieme a lui e mangiare quello che peschi), un carpaccio di pesce, tonno o ricciola direi, gustoso e ben condito, della cavalla sottolio, pesce bistrattato e da poco prezzo, ma di rara eleganza e piacevolezza mezzo sottolio, ma anche mangiato fresco aggiungiamo.

Arrivano tre oratine mini alla ligure, spinose, ma tanto buone e saporite, poi una pasta con la bottarega, perfetta, fai dorare l’aglio, pasta al dente, una cascata di bottarga dolce e saporita, salti la pasta in padella e mangerai quello che abbiamo mangiato noi.

A seguire un vero fritto di “paranza”, senza anelli!, solo il pescato, gamberi, acciughe e due o tre pesciolini buoni e gustosi, come contorno patate fritte, non pasta di ma patate vere, tagliate a rondelle, sottili e croccanti.
A dire il vero bisognerebbe fare un pò più di attenzione all’olio di frittura.

Finiamo con mandarinetto e limoncino dichiarati, con qualche mio dubbio, di produzione propria.

Non abbiamo preso il dolce, fatto in casa, ma siamo stati veramente bene, da TORNARCI subito, prima che scompaia, con l’arrivo dell’inverno oppure perché un sindaco troppo pignolo, spinto da qualche “ristoratore” che non sa fare il suo mestiere, gli avrà scatenato contro la locale ASL.

Gagollo ma non mollo, ce ne fossero……

P.S. in questo post non abbiamo parlato d’altro che di un posto magnifico, affascinante e coinvolgente, da provare e da scoprire, bello per la spiaggia, l’acqua ed il mare, bello per il mangiare.

giovedì 29 luglio 2010

"LA FEMME" a LA MERIDIANA

1 luglio 2010
San Bartolomeo al Mare
Via Cesare Battisti 58
Telefono 0183/493125
Sempre aperto d’estate
Ci siamo andati alla SERA
CAMERE è ospitato in un grande residence, penso quindi sia possibile trovare una sistemazione, alla sera però la reception è chiusa.


Da un locale particolare trionfo di tromp d’oeil nel centro di Diano Marina ad una location sicuramente più prestigiosa, una sala calda ed accogliente ed una terrazza fronte piscina, affacciata sul golfo dianese.

Mise en place valida, anche se quelle tovaglie si potrebbero allungare…………...., bicchieri Schott Zwiesel, il pane e lo focaccia sono fatti in casa, molto buoni.

Roberto Rollino aveva lavorato e seminato bene nei cinque anni dianesi, una mano fuori dal comune, ricerca ed evoluzione delle ricette della grande cucina, semplicità e gusto, ed oggi conferma tutto e di più.

Arriviamo alle 22.30 dopo aver chiaramente telefonato e notiamo la gioia di accoglierci, il piacere di averci ospiti alla sua tavola (questo non da parte del “cinghiale”, detto amorevolmente s’intende, che presidia la sala e produce gli unici piatti punti deboli della serata, i dolci).
Per fortuna il suddetto cameriere ci serve uno Special Club Gaston Chiquet 1999, all’apertura nocciola pura poi una gamma di profumi e sapori sempre più ampia e coinvolgente, ma veniamo ai piatti: iniziamo con una splendida tempura (VERA!!!!) croccante e saporita, gambero,verdure e frutta, difficile dire quale era il più buono, era il “saluto”della cucina ma …………… chiediamo chiaramente il bis!

Decolliamo poi sulla semplicità acciughe fresche marinate in olio di limone con misticanza, pomodorini e fragole, nulla toglie il gusto del mare, a seguire un tonno alalunga, anche qui l’eccellenza della materia prima con il supporto di una croccante e saporita crosta che ben si amalgama al gusto del pesce.
Terzo piatto piccolo capolavoro, polpo con patate (si avete capito bene!!!) su un fondo di salsa verde aromatizzata al limone, pomodori confit, un’isoletta presentata in uno splendido piatto Schonuber, in cui è splendido attraccare.

Il primo, ravioli di stoccafisso semplicemente al burro con timo limonato, deliziosi!

Il secondo classico trancio di pescato con verdure di stagione, forse le olive ed i pomodori tagliati a pezzettini che accompagnavano il piatto potevano anche essere evitati.

Dei dolci abbiamo già detto in apertura, i due da noi mangiati senza infamia e senza lode, magari fra gli altri in carta troveremo qualcosa di pregevole.

Ci torneremo sicuramente per sentirsi coccolati da uno chef che non ha nulla da invidiare a fornelli più famosi e blasonati della riviera.

Per trovarlo vi spieghiamo la strada perché non è facile: uscite al casello autostradale di San Bartolomeo al Mare, arrivati all’incrocio sulla strada provinciale girate a destra, tenete la Vostra destra e proseguite per circa un chilometro, poco prima di arrivare alla via Aurelia, vedrete un cartello che indica appunto il residence La Meridiana, girate a destra e proseguite per quella strada per circa seicento metri tenendo la sinistra, arriverete ad un parcheggio dove verso il mare avrete il residence e verso monte una piccola salita vi condurrà al ristorante.

P.S. Quando l’avrete trovato sicuramente non lo dimenticherete più!


ABBIAMO PARLATO DI
Schott Zwiesel - http://www.schott-zwiesel.com/index_e.htm
Gaston Chiquet - http://www.gastonchiquet.com
Schonuber - http://www.schoenhuber.com
La Meridiana - http://www.residencelameridiana.com

sabato 24 luglio 2010

COSA GUARDA COLAGRECO?!

Compro il magazine della guida Michelin “Etoile”, purtroppo pubblicato solo in Francia ed in francese chiaramente, numero 13, giugno e luglio 2010, in copertina Mauro Colagreco, miglior chef Gault e Millau per il 2009, una stella Michelin, patron del ristorante Mirazur di Mentone, lo trovate appena passato il vecchio posto di frontiera di Ponte San Ludovico sulla “bassa corniche”.

Fotografato sulla spiaggia con i piedi a bagno guarda verso l’orizzonte, magari alla sua natia Argentina; noi abbiamo provato la sua cucina il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, esperienza terribile (il locale è freddo, completamente vetrato, pieno di spifferi, risale agli anni 70 e si vede) la cucina ho voluto dimenticarla anche se le palline di melone che galleggiano nel latte di cocco sono un ricordo indelebile così come la gentilezza e l’affabilità dello chef!

LE DUE LANTERNE - NIZZA MONFERRATO

26 giugno 2010
LE DUE LANTERNE
Nizza Monferrato (AT)
Piazza Garibaldi, 52
Telefono 0141/702480
Chiuso il lunedì sera ed il martedì
Ci siamo andati a MEZZOGIORNO
CAMERE NO


Piazza principale di Nizza Monferrato, sede del foro Boario, una bella costruzione in vetro e mattoni sede della splendida anteprima delle barbere d’Asti “Nizza è Barbera” nel mese di maggio, siamo alla ricerca di un pasto leggero, gustoso ed invitante, la guida delle Osterie d’Italia ci propone tre locali, scegliamo appunto Le Due Lanterne, sala piacevole e luminosa, personale attento e gradevole, un’osteria di paese ora evoluta in ristorante semplice ma curato.

Alla ricerca di piatti freschi e saporiti ci scateniamo sugli antipasti, involtini di prosciutto cotto in gelatina ripieni di tonno, piatto gustoso che ci ha fatto andare indietro nel tempo, buona la gelatina anche se forse non fatta con il migliore brodo di bollito; gustose le zucchine in carpione con una leggera marinata, anche se sicuramente non paragonabili allo splendido piatto servito dal Ristorante Italia di Serralunga d’Alba dei tempi d’oro!
Terminiamo con i classici peperoni arrostiti e privati della pelle ripieni poi di tonno, buoni e ben fatti, in una personale classifica li metterei al terzo posto; al secondo quelli del ristorante Guido del Relais San Maurizio di Canelli; primi incontrastati quelli preparati qualche anno fa, in un pranzo simil-familiare, dalla moglie di Beppe Caviola, l’enologo, in quel di Dogliani.

Dimenticavo lo splendido vino in abbinamento Gatinois Brut Reserve, formula matematica eccelsa per una cuvee 90% pinot nero e 10% chardonnay, grand cru di Aÿ, da sottolineare il suo Rosè, uno dei migliori in circolazione.

Carta dei vini immersa nel territorio ma con pregevoli note sia italiane che estere, qualche chicca fra gli champagne, in carta anche i metodi classici di Borgo Maragliano, ottima e poco conosciuta espressione delle bollicine langarole.

Terminati gli antipasti veniamo attirati da una cotoletta alla milanese, rigorosamente con l’osso, servita ad un commensale sul tavolo vicino. La ordiniamo anche noi, il proprietario è ben contento di dirci che, pur non essendo nel menu, è un piatto che propongono volentieri quando trovano la carne giusta.
Arriva la cotoletta: già alla vista la panatura dorata fa pensare al meglio, in bocca è delizia, fritto croccante non unto, leggero ed equilibrato, al taglio oppone la giusta resistenza, una interpretazione ottima, ben lontana dalle brutte copie di certe osterie milanesi e dalla bistecca di brontosauro fatta passare per cotoletta alla milanese da un notissimo ristorante savonese (e da tutti celebrata!)

Come contorno dei semplici ma buoni fagiolini al burro ed un misto di verdure di stagione lessate e condite con un leggero pinzimonio di olio e limone, gradevoli.

Niente dolce, solo caffè, abbiamo mangiato qualche amaretto, richiesti da noi perché altrimenti non ce li portavano (agli altri tavoli si, uffa!).

Ci torneresti? SI soprattutto per provare più a fondo la cucina in preparazioni più “complicate” degli antipasti, se la cotoletta era il biglietto da visita …….

ABBIAMO PARLATO DI
Osterie d’Italia - http://www.slowfood.it/
Ristorante Albergo Italia Serralunga d’Alba – http://www.langhe.net/anselmaitalia/
Ristorante Guido Relais San Maurizio Canelli – http://www.guidosanmaurizio.com/
Beppe Caviola - http://www.langhe.net/Caviola/
Gatinois - http://www.champagne-gatinois.com/
Borgo Maragliano - http://www.borgomaragliano.com/

mercoledì 14 luglio 2010

I BOLOGNA - ROCCHETTA TANARO

Via Nicola Sardi, 4
14030 Rocchetta Tanaro AT
0141 644600
Ci siamo andati di la SERA del 25 Giugno 2010
CAMERE SI
Chiuso il Martedì


Un locale storico padroneggiato da un oste di rara capacità e piacevolezza, ma quanto è cambiato dall’ultima volta.

E’ rimasta la sala storica, dove le migliori bottiglie sono esposte in bella vista in una “mangiatoia” che corre lungo il muro, dall’altra parte sale eleganti ed essenziali, parquet ai pavimenti bianco alle pareti, si può anche mangiare fuori sotto una tettoia, ricavata nell’aia della cascina, ambiente un po’ chiuso ma con un bel prato all’inglese rilassante, anche se non si capisce la fontana in stile minimal per fortuna relegata addosso al muro.

Al primo piano le camere, semplici e pulite, quanto mai necessarie in questo periodo di etilometro selvaggio.

Mise en place essenziale ma piacevole, bicchieri Riedel, una schiacciatina e del pane non troppo invitante sul tavolo.
La cantina, di ottimo livello per i rossi, è essenziale per i bianchi e le bollicine, giusto che sia, nella terra del Nizza, ma forse qualche contaminazione della frizzante aria langarola (per la passione per le bollicine) sarebbe ben accetta.

Iniziamo comunque con uno splendido Gaston Chiquet millesimato 2004, un blanc de blanc in terra di pinot nero, di rara suadenza e struttura.

Gli antipasti?
Tutti obbligatori si intende (come tutte le portate, solo il secondo è a scelta) e soprattutto tutti senza accendere i fuochi, un prosciutto (eccelso) e melone?!, una carne cruda “macinata e non battuta” pallida immagine delle delizie langarole, una insalata di pollo marinato (cui prodest? Se è un pollo ruspante è inutile che lo cammuffi con le marinature, aceto balsamico medio basso, se è di allevamento perché proporlo).

Arrivano gli agnolotti, specialità della casa, ottimo ripieno e materia prima, condimento inesistente e cottura un po’ in la; a seguire una sottospecie di lasagnette al pesto, in una ciotolina, tutte pressate e “ammottate”, pesto delicato ma insensato (siamo a Rocchetta Tanaro ricordo).

Nel frattempo il Gaston Chiquet ha soddisfatto i commensali che si preparano ad affrontare un Nizza superiore di Rivetti (autore dei più grandi baroli non baroli): la barbera d'Asti Superiore Bionzo, sangue di vino nel bicchiere, ancora cupo e scomposto, già di buona piacevolezza ma con ancora tanta strada davanti.

Passiamo ai secondi:
- un carpione alla piemontese, buone le zucchine, impossibile l’uovo, la milanese acida di aceto e fredda oltre misura;
- fegato di coniglio all’aceto balsamico, ma è ancora di moda?!, ottima la cottura, coprente il condimento;
- il galletto, uno dei commensali per aspettarlo non aveva preso neanche i primi, io, pur non avendolo ordinato in prima persona, avevo l’acquolina in bocca nel ricordo dello splendido galletto al mattone del Falcone di Poggio a Caiano.
Nel piatto arriva un cosciottino in un intingolo leggero, senza sapori, completamente bollito TREMENDO

Pensate che uno dei divertimenti di questo locale era di rubarsi l’un l’altro i piatti, alla ricerca di sapori ed abbinamenti nuovi, sempre golosi e riusciti!


Dulcis in fundo
i dolci come nella tradizione del ristorante sono ottimi, la granita all’ananas e il semifreddo al latte con le ciliegie cotte meritano una menzione,
finiamo a chiacchierare amabilmente con l’oste in compagnia del fantastico cantastorie Paolo Frola, rochettese (si dice così?) DOC, sorseggiando un Caol Ila riserva di rara bontà.

Infine la feral domanda, ci torneresti?
NO

Abbiamo parlato di:
Riedel - www.gajadistribuzione.it
Gaston Chiquet - www.gastonchiquet.com
Giorgio Rivetti - www.la-spinetta.com
Falcone di Poggio a Caiano - www.ristoranteilfalcone.com
Caol Ila - www.singlemaltclub.it (un indirizzo sicuro per conoscere il whisky)
Paolo Frola - www.rocchettanet.com/reginadelmosto/tourfoto.htm

sabato 26 giugno 2010

Perchè Citorneresti


Un piccolo diario di viaggio epicureo, posti, luoghi e soste, negozi, enoteche, ristoranti e cantine, alberghi, agriturismi ed affittacamere, tutti con un solo interrogativo, torneresti a visitarlo, a comprare qualcosa, a mangiarci, a berci o a dormirci, un giudizio semplice e categorico, no mezze misure, solo la voglia di tornare o il consiglio di prendere altre strade, estremo, singolare e personale; comunque il giudizio di un amico per degli amici

RISTORAZIONE IN GENERE Il nostro giudizio è legato esclusivamente alla cucina, ai piatti proposti, al piacere di stare a tavola e gustare emozioni.

IL NOSTRO GIUDIZIO Il giudizio espresso dopo la visita non è inappellabile, torneremo sicuramente a provare ma nel frattempo, il nostro consiglio serve a farvi spendere nella maniera migliore il Vostro tempo libero, visto che tutti ne abbiamo sempre poco.
Aspettiamo i Vostri giudizi, concordi o discordi, sono tutti ben accetti!